ll rifiutismo
Autoritratto rifiutista

Autoritratto rifiutista
L'albero della musica. Manifesto mostra sul Rifiutismo

Manifesto con l'albero della musica. Mostra sul Rifiutismo nel Comune di Anzola dell'Emilia nel 2017.
Mostra a Anzola dell'Emilia con i copricerchioni

Mostra a Anzola dell'Emilia aprile 2017 "con i copricerchioni"
I siti di pittura, scultura, poesie, libri di Carlo Soricelli
Soricelli è un artista nuovo ed originale rispetto al panorama naif.
Le sue opere non ci raccontano il mondo contadino filtrandolo attraverso la lente spesso deformante dei ricordi, ma la vita urbana che stiamo vivendo.
Raccontare il presente è una scelta difficile che obbliga a camminare su un filo sottilissimo, sospeso tra la banalità e la retorica; è un'impresa che riesce soltanto agli artisti veri.
Soricelli ci parla della nostra società, del degrado metropolitano, degli emarginati, dei poveri, degli umili e lo fa con grande poesia.
I suoi personaggi hanno un'anima. Sono poveri fuori, ma ricchi dentro; ricchi di una serenità che è pace, coscienza e felicità. Essi vanno in Paradiso, ci vanno con quelle enormi ali che sbucano dalla giacca e con i loro umili vestiti.
E' come se una grande giustizia superiore riscattasse le loro condizioni donandogli una ricchezza più grande che non è esterna, materiale ma interiore e superiore.
Anche i cani vivono la stessa situazione: sono tristemente felici.
Nella loro condizione subalterna e terrena sono altrettanto dolci, commoventi, sereni.
Il linguaggio di Soricelli è vario e la sua carica espressiva è come un fiume in piena che porta messaggi diversi.
A volte parla con la "poesia" e il suo linguaggio, pur nella sua complessità, è semplice, chiaro, frutto probabilmente di un grande lavoro personale di sintesi.
Altre volte si esprime con i "pugni" e il linguaggio è duro , tormentato, difficile e probabilmente ci racconta di un artista mai pago, di un artista che ricerca continuamente nuove vie, nuove tecniche, nuovi messaggi non ancora chiari nella sua e nella nostra testa.
In genere le tecniche che utilizza sono povere ma di grandissima efficacia per il messaggio che vuole comunicare.
L'uso dei materiali semplici degli oggetti quotidiani, dei rifiuti decontestualizzati, lo aiuta molto in questo lavoro di denuncia nei confronti della nostra società.
Una società cattiva, che consuma, che emargina e uccide ma alla fine perde.
Quello che rimane veramente sono questi umili personaggi con un'anima pura e grandi ali.
Sono questi cani alla catena, queste cucciolate tristi ma enormemente felici.
Luciano Pantaleoni
Correggio, 1995
casa Museo
Unicum
Era il 1986 quando realizzai queste tre opere, il consumismo stava manifestando tutto il suo potere distruttivo nella psiche degli umani, pensavo che uccideva ogni comunicazione sensata, nascevano allora le televisioni commerciali, le Croci come simbolo dell'unicità del Creato che stavamo distruggendo. Le croci coperte da scritte pubblicitarie. Nasceva allora quello che ho chiamato rifiutismo: con il doppio senso: produttori di rifiuti e il rifiuto a questa devastazione della nostra Terra
Morta tra i rifiuti
Morta tra i rifiuti
Il dito medio contro il virus, l'urlo della mascherina

L'urlo della mascherina (citazione di Munch) il guanto trovato per la strada e il dito medio contro il covid
Urlo rifiutista

Quest'opera di grandi dimensioni è stata fatta su compensato trovato di fianco ai bidoni della spazzatura, parti dell'opera sono state prelevate da un manifesto che si era deteriorato e staccato dal cartellone pubblicitario,poi dipinti, scritte pubblicitarie strappate a caso e dipinte "vedendo" quello che l'incoscio mi faceva vedere. E' un urlo contro il caos del nostro tempo
Il terrore dei miei ammortizzatori che non si volevano fare rottamare

Il terrore degli ammortizzatori rotti della mia automobile che non si volevano fare rottamare
Dalla Nike al Rifiutismo
Dalla Nike al Rifiutismo 2011
Morandi

Morandi rifiutista
Regala un sogno, regalagli un'utopia che scala il cielo. Il vecchio cavalletto dispiega le ali dell

Regalagli un sogno, regalagli un'utopia che scala il cielo. Il vecchio cavalletto dispiega le ali della fantasia
Scarpe sinistre

scarpe sinistre trovate nella discarica abusiva vicino agli orti di Ceretolo
Pedofilo rifiutista

Pedofilo rifiutista
Il filosofo
"Il filosofo del Mercadante" è una cartaccia schiacciata dalle automobili in Via Mercadante a Casalecchio di Reno. Occorre anche in questi tempi bui tra pandemia e guerre far volare la fantasia
Famiglia Verdi in mezzo alla natura

Foto di gruppo della Famiglia Verdi in mezzo alla natura
Copricerchione FIAT travolto sulle strade che nessuno raccoglieva

Copricerchione FIAT travolto sulle strade che nessuno raccoglieva
Una degna sepoltura al copricerchione. Riposa in pace

Una degna sepoltura al copricerchione. Riposa in pace
autoritratto con mascherina
Autoritratto con mascherina del 29 febbraio 2020
VW
I copricerchioni caduti sulla bazzanese. Avevo messo lassù in cima quello della Volkswagen, con un pò di sano patriottismo avevo visto che anche i bravissimi tedeschi facevano auto che li perdevano. Poi è arrivato lo scandalo delle centraline che li ha fatti tornare tra gli umani
I sindaci di Casalecchio e Zola Predosa
I sindaci di Casalecchio di Reno massimo Bosso e di Zola Predosa Stefano Fiorini con una piccola opera "rifiutista" donata da Soricelli. l'opera è composta da mozziconi di sigarette trovati per le strade, scatole cinesi buttate via in un mercatino dell'usato. L'autore ha inscatolato i mozziconi, liha accesi pittoricamente e chiusi. all'interno un suo capello per provarne l'autenticità
Autoritratto rifiutista su paesaggio riproduzuione di Utrillo
Autoritratto rifiutista su paesaggio riproduzuione di Utrillo
sabato 11 maggio 2024
Porco nel parco
domenica 28 agosto 2022
Video della Cappella Sistina Rifiutista realizzato nel mio studio di Casalecchio di Reno (Bo)
lunedì 4 luglio 2022
Spiaggiato a Riccione un rarissimo pescecorno: un rarissimo pesce del mesozoico
martedì 21 giugno 2022
La mia ultima opera fatta su una grande tela firmata Handy Warhol
sabato 18 giugno 2022
Morte della vecchia scopa sfruttata sul lavoro
La vecchia scopa, senza più il manico giaceva sulla strada, i suoi colori verdi e blu nel corso del tempo si erano spenti e i suoi lunghi fili di plastica di quel verde acceso erano diventati scuri e si erano consumati per la metà, molti li aveva anche persi. Da anni raccoglieva le foglie e lo sporco che veniva lasciato sulle strade adiacenti la casa in cui lavorava. Il manico fissato con le viti ormai spanate si muoveva sempre di più, facendola soffrire ad ogni botta che prendeva contro qualcosa di più duro. Ma quello che gli faceva più male era quello sfregamento continuo sul terreno e sull’asfalto. Tutte le mattine stava male quando veniva afferrata per andare a lavorare. Poi qualche giorno fa il manico si è staccato ed è caduta riversa a terra, quel colpo mortale gli è stato fatale. Chi la manovrava con un moto d'indignazione l’ha scaraventata lontano. Lì l’ho trovata io, coi suoi occhi che mi guardavano. La vecchia scopa non era più servibile ed è stata sostituita con una nuova fiammante. Tra questo sabato e domenica (ieri) 3 lavoratori morti sui luoghi di lavoro avevano più di 60 anni. Su 311 lavoratori morti sui luoghi di lavoro (escluso itinere) quest’anno ben 119 hanno più di 60 anni: Una vera carneficina di lavoratori anziani morti come la vecchia scopa. Un morto su quattro negli ultimi anni che muore per infortuni sul lavoro è un ultra sessantenne. E voi cari politici avete ulteriormente allungato l'età della pensione, senza “salvare” dalla morte chi fa un lavoro pericoloso e usurante. L'opera “La vecchia scopa" è nel sito delle opere rifiutiste. http://rifiutismo.